LA MISSION DI KARMA ON THE ROAD APS
Una gamba in meno e un’attenzione in più: IL RICICLO!
Un’idea comune, una storia da raccontare e un po’ di coraggio. Questi sono gli elementi che nel 2020 ci hanno permesso di creare KARMA ON THE ROAD.
A distanza di un anno da quella prima scintilla, la nostra idea solidale diventa una realtà concreta, un’associazione no-profit che mira a sensibilizzare il prossimo riguardo a tutti i problemi che devono affrontare gli amputati, per costruire un mondo più attento verso chi vive questa disabilità.
KARMA ON THE ROAD APS desidera essere al fianco di chi vive la disabilità, ascoltare le loro storie e dialogare con le istituzioni. Vogliamo fare il possibile per trovare soluzioni concrete a problemi reali e spesso ignorati come, ad esempio, l’attuale assenza di un programma di Recupero e Riuso delle protesi in Italia e la grande carenza di questi dispositivi nei paesi in via di sviluppo.
Per questo una delle attività principali di Karma on the Road APS è il recupero delle protesi di arti usate e non più utilizzate.
Chi avesse un dispositivo da donare può contattarci e noi organizzeremo un ritiro gratuito con corriere (nessun compenso verrà richiesto nè elargito per la donazione).
Tutte le protesi usate sono poi spedite presso uno dei punti di raccolta del nostro partner Legs4Africa (www.Legs4Africa.org) .
Questa no-profit inglese recupera protesi di arti da molti paesi in Europa e nel mondo, ed è grazie alla loro rete che i dispositivi che raccogliamo arrivano nei vari centri riabilitativi dell’Africa Sub-Sahariana che supportano.
PERCHE’ LO FACCIAMO
Il nostro impegno nasce dalla consapevolezza che un amputato può vivere una vita normale solo con un arto artificiale (in particolare per gli arti inferiori). Luca in prima persona ha vissuto del tempo nell’attesa del primo dispositivo e la sua mobilità era estremamente ridotta. Da quando il SSN gli ha fornito una protesi di gamba sinistra ha potuto rialzarsi e riprendere in mano la sua vita.
L’OMS stima che, oggi, solo 1 persona bisognosa su 10 abbia accesso ad ausili, comprese protesi e ortesi.
In Italia il riuso e il riadattamento non sono previsti dalle istituzioni perché le protesi sono considerate dispositivi medicali su misura e quindi “rifiuti” quando non vengono più utilizzati.
In realtà a parte l’invaso – che va rifatto prendendo un nuovo calco sul moncone della persona – il resto dei componenti è interamente riutilizzabile: mani, piedi, braccia, steli, pulsanti, agganci in titanio ecc.
Queste parti meccaniche sono molto resistenti oltre che costose e, vista la grandissima necessità di questi dispositivi nei paesi meno sviluppati, abbiamo ritenuto doveroso prendere a cuore la causa.
Noi vogliamo sostenere chi si sente abbandonato a se stesso in questa situazione, essere d’ispirazione per chi non ha più fiducia nel futuro e tenere viva la scintilla della speranza: la vera arma che abbiamo per credere davvero che TUTTO SI POSSA FARE.
VUOI DARCI UNA MANO… O UN PIEDE? CONTATTACI!