“Motoviaggio solidale, sosteniamo Legs4Africa!”
Per realizzare il progetto 2020 abbiamo iniziato con una ricerca su Internet ed è stato così che abbiamo scoperto Legs4Africa. Questa sorprendente associazione inglese ( https://www.legs4africa.org/ ) raccoglie protesi usate nei paesi sviluppati e le spedisce a vari centri di riabilitazione in Africa, per essere riadattate e consegnate a chi ne ha bisogno.
Da lì è iniziato tutto: li abbiamo contattati per spiegare la nostra idea di raccolta fondi a loro dedicata e abbiamo iniziato a programmare la nostra avventura in moto, interamente autofinanziata, con destinazione Dakar, città in cui si trova uno dei centri di riabilitazione sostenuti da Legs4Africa: il “CNAO”.
Il 17 ottobre 2020 eravamo in viaggio per Genova e il giorno successivo eravamo pronti per salire a bordo del traghetto che, in 52 ore, ci ha portati a Tangeri assieme alla nostra Africa Twin 2018 DCT. Con un test Covid negativo, pochissimi vestiti e tante speranze, siamo saliti sulla nave e una volta arrivati in Marocco, abbiamo davvero scoperto una varietà di paesaggi che non ci aspettavamo.
Dopo aver visitato città tipiche come Chefchaouen e Moulay Idriss, la catena dell’Atlante si è rivelata a noi in tutta la sua maestosità. Vette innevate e colori caldi, rocce taglienti e terra aspra, strade poco frequentate ed emozioni ad ogni curva. Dopo tanti giorni in montagna, siamo stati felici di cambiare paesaggio e raggiungere finalmente il deserto! Merzouga non è esattamente il piccolo villaggio che ci aspettavamo, ma sebbene sia diventato turistico, ha mantenuto alcune delle sue tipicità.
Dopo aver esplorato l’interno del paese e l’eclettica Marrakech, alla fine di novembre siamo entrati in quella parte del Marocco chiamata Sahara occidentale. Non abbiamo trovato nessuna dogana, il carburante costava meno e la vegetazione sempre era più scarsa. Contattando i consolati di Senegal e Mauritania siamo riusciti ad ottenere due autorizzazioni speciali per proseguire il nostro viaggio nonostante la “situazione Covid” e così (altro test Covid negativo alla mano) ci siamo presentati a Guerguerat, il confine più meridionale del Marocco.
Durante tutte le ultime tappe la strada era dritta, lunga e terribilmente ventosa. Nonostante le nostre autorizzazioni però, la polizia ci ha guardato con scetticismo e in poche dure parole ha distrutto le nostre certezze: “non si può lasciare il Regno del Marocco, le frontiere terrestri sono chiuse”. In un posto miserabile pieno di mosche proprio vicino al confine, abbiamo chiamato consolati, dipartimenti di polizia, ambasciate, chiunque pensavamo ci potesse ascoltare. Siamo rimasti lì per più di 24 ore, ma una volta capito che nessuno ci avrebbe aiutato, ci siamo rassegnati alle restrizioni anti-Covid e abbiamo girato le ruote verso Tangeri.
Dopo quella delusione, un solo pensiero ci ha fatto tornare a sorridere: abbiamo fatto davvero di tutto per cercare di raggiungere il Senegal. Con questa consapevolezza e il grande sostegno dei nostri followers, il nostro spirito si è sollevato e abbiamo concluso il viaggio pacificamente.
Il 24 dicembre siamo tornati a Verona, dopo aver percorso 9.000 km di asfalto e piste in 9 settimane. Con la raccolta fondi che abbiamo organizzato, Legs4Africa è riuscita a spedire 206 protesi a diversi centri di riabilitazione africani e ci siamo aggiudicati il titolo di FOUNDRAISER DELL’ANNO 2020! Siamo stati felicissimi di aiutare questa associazione e non vediamo l’ora di intraprendere nuove avventure.
Una volta abbiamo letto una massima che ci ha particolarmente colpiti: “La vita è il 10% di ciò che ti accade e il 90% di come reagisci ad esso”. Noi ci sentiamo la prova vivente di questo pensiero e faremo del nostro meglio per trasmetterlo, continuando a seminare bene lungo la strada.
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